“𝐌𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐧𝐨 𝐆𝐨𝐜𝐜𝐢𝐚” Me l’ha detto qualche giorno fa Andrea, una persona che stimo, nonché amministratore delegato di una robusta azienda alla quale ho fatto consulenza poco meno di un annetto fa, e col quale ho mantenuto piacevolmente rapporti e dialogo. Lì per lì non ho dato peso a quella frase “𝑀𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑎𝑛𝑜 𝐺𝑜𝑐𝑐𝑖𝑎”. Ma poi…cavoli… Una goccia 𝐞̀ 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐬𝐜𝐚𝐯𝐚𝐫𝐞 una pietra. Una goccia 𝐞̀ 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚𝐫𝐞 il clima. Una goccia d’acqua illuminata 𝐞̀ 𝐢𝐧 𝐠𝐫𝐚𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐫𝐞 un atomo ottico. Addirittura, esiste il mito della ‘tortura della goccia cinese’. Essere goccia significa essere ripetitivi. Quindi, 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐞𝐯𝐞𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢 sino al raggiungimento dei nostri obiettivi. Ogni brand personale dovrebbe incarnare lo spirito della goccia. 𝐎𝐠𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨, dovrebbe incarnare lo spirito della goccia! Se vogliamo emergere, oggi, dobbiamo essere, mostrarci e dimostrarci come una goccia: tanto forte quanto vulnerabile, tanto perseverante quanto autentica....

Oggi servono 𝐩𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐦𝐚 𝐞𝐜𝐜𝐞𝐥𝐥𝐞𝐧𝐭𝐢 contenuti. E sfatiamo subito un grande mito: pubblicare tutti i giorni 𝐧𝐨𝐧 𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐞𝐫𝐚̀ più visibilità. Anzi, i tuoi post rischiano di cannibalizzarsi fra loro. 𝐋𝐚 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐞𝐠𝐢𝐚, al momento attuale, in termini di timing, è essere presente ogni giorno ma in “luoghi” diversi. Ti faccio 2 esempi pratici: 𝑃𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑎: 𝐿𝑖𝑛𝑘𝑒𝑑𝐼𝑛 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑖𝑐𝑜 ↓ Se sei verticale su LinkedIn, un giorno sii presente attraverso la pubblicazione di un contenuto, e il giorno successivo attraverso una buona attività di networking. Consiglio: ogni contenuto che pubblichi deve avere 𝐮𝐧 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐨 (solo testo, testo + foto, testo + carosello, testo + pdf, eccetera). Ciò ti permetterà di capire il formato più performante per te, ma soprattutto, questa strategia ti permeterrà di 𝐫𝐢𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐚/𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐢𝐚𝐭𝐭𝐚𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚 ma in due modalità diverse. 𝑆𝑒𝑐𝑜𝑛𝑑𝑎 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑡𝑒𝑔𝑖𝑎: 𝐿𝑖𝑛𝑘𝑒𝑑𝐼𝑛 + 1 ↓ Se sei attiva/o su LinkedIn e su un altro social, ad esempi Instagram, 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐧𝐚𝐭𝐨: lunedì su LinkedIn, martedì su Instagram, mercoledì su LinkedIn, giovedì su Instagram e così via. Ciò farà sì che tu sia sempre attiva/o, in due piattaforme diverse, in due momenti differenti e soprattutto verso 𝐝𝐮𝐞 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐧𝐳𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐢 con personalità e abitudini differenti fra loro. In tutto ciò: 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐚𝐫𝐦𝐢𝐞𝐫𝐚𝐢 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 che potrai investire nel tuo tempo libero, nella tua famiglia, nello sviluppo di altri progetti, nei tuoi clienti e nella realizzazione di altri contenuti; 𝐥𝐚 𝐭𝐮𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 mentale ringrazierà (meno contenuti = più focus); i tuoi contenuti, come dicevamo, non rischieranno di cannibalizzarsi fra loro e saranno 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐫𝐢𝐛𝐮𝐢𝐭𝐢. Va da sè che queste siano strategie principalmente adatte a chi non ha collaboratori nella gestione della propria comunicazione e marketing....

Quando parliamo di 𝑏𝑟𝑎𝑛𝑑𝑖𝑛𝑔 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 stiamo parlando di 𝐧𝐨𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢 e di come 𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐞𝐩𝐢𝐭𝐢 dentro e fuori dal nostro ambiente di lavoro. Ogni gesto, parola, sguardo, ciò che possiedi e ciò che mostri, sono piccoli pezzi che compongono il tuo puzzle (personal branding). Un puzzle che si concluderà solo alla fine del tuo percorso. Ci avevi mai pensato? 𝑺𝒆 𝒎𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒄𝒆𝒅𝒊 𝒂𝒏𝒄𝒐𝒓𝒂 2 𝒎𝒊𝒏𝒖𝒕𝒊, vorrei raccontarti quanto accadutomi 2 giorni fa. Domenica mattina stavo rientrano a casa a piedi col mio bimbo. Eravamo appena andati a fare un po’ di spesa fra i banchi del consueto mercato domenicale. Lui aveva fra le braccia il suo pallone nuovo, io tre buste piene di cibo fresco. Ad un certo punto incrocio lo sguardo di una volontaria seduta sotto al suo gazebo, che raccoglieva offerte per l’associazione che rappresentava in cambio di dolcetti pasquali. All’improvviso la stessa si alza e mi dice “𝑆𝑎𝑙𝑣𝑒, 𝑚𝑖 𝑠𝑐𝑢𝑠𝑖, 𝑙𝑜 𝑎𝑐𝑐𝑒𝑡𝑡𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑖𝑔𝑙𝑖𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑖𝑜𝑐𝑐𝑜𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑝𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑠𝑢𝑜 𝑏𝑖𝑚𝑏𝑜? 𝐸̀ 𝑟𝑜𝑡𝑡𝑜, 𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑙𝑜!” Io, preso dal momento (3 buste + il cinquenne col pallone), ho detto “𝑂𝑑𝑑𝑖𝑜 𝑠𝑖̀, 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜, 𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑒. 𝐺𝑒𝑛𝑡𝑖𝑙𝑖𝑠𝑠𝑖𝑚𝑎!” e lei con un grande sorriso ha allungato il dolcetto in mano a Filippo. Io, a prescindere dall'inaspettato e cordialissimo gesto, ho lasciato una piccola offerta all’associazione (anche se la gentile signora non voleva accettarli). Quindi abbiamo ripreso a camminare verso casa, mentre tra me e me ripensavo a quanto appena accaduto. Perché quella signora, 𝐜𝐨𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐠𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐢𝐥𝐞 𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐨 𝐝𝐢 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐟𝐢𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚, non solo ha attirato la mia attenzione (branding) ma ha anche 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 portandomi a scoprire e ricordare la sua associazione (branding posizionamento). La gentilezza abbassa la diffidenza. E la diffidenza è il primo muro che dobbiamo abbattere se vogliamo 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐢 𝐚𝐜𝐜𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐧𝐨𝐢 e di ciò che rappresentiamo. Basta relativamente poco come vedi, l'importante è 𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. E che le tue gesta siano 𝐠𝐞𝐧𝐮𝐢𝐧𝐞: online e offline, dentro e fuori dal tuo ambiente di lavoro....

Sarò molto diretto: la verità è che 𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐠𝐥𝐢𝐞𝐧𝐞 𝐟𝐫𝐞𝐠𝐚 𝐧𝐮𝐥𝐥𝐚 di ciò che stai scrivendo qui o di là. 𝑆𝑒𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑒 persone che comunica. Perché dovrebbe prestare la sua attenzione e il suo tempo a te? Solo perché sei brava/o? 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐛𝐫𝐚𝐯𝐢 𝐨𝐠𝐠𝐢. Basta solo investire un po’ di tempo e un po’ di denaro per accedere a buone informazioni. Ma 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐬𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐝𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 che ti guardano è decisamente un altro lavoro. E se oggi non sei capace di abbassare la loro diffidenza, 𝑛𝑜𝑛 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑖. Di fatto arriverai a sentirti sbagliata/o o peggio ancora incompetente. Eppure solo un anno fa ce la facevi e, forse, ti ritenevi anche 𝐟𝐫𝐚 𝐢 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐢. Non è così? Le 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑎𝑚𝑏𝑖𝑎𝑡𝑒 con l’evolversi della tecnologia e dei tempi. Inoltre le abbiamo abituate al tutto gratis e subito. Di fatto se tentiamo di vendergli qualcosa si bloccano e ci skippano in un secondo....

In un mondo che premia i risultati immediati e le strategie consolidate, il coraggio può sembrare un lusso che pochi possono permettersi. Eppure, nel cuore pulsante del marketing, il coraggio è la moneta più preziosa. Il coraggio nel marketing non è solo audacia; è una dichiarazione d'intenti. Significa osare, provare qualcosa di nuovo, anche quando il rischio di fallire sembra sovrastare ogni speranza di successo. Ma è proprio lì, al di là della sicurezza della zona di comfort, che si nasconde il segreto della crescita e dell'innovazione. Ogni grande storia di successo che ammiriamo è stata scritta attraverso una serie di tentativi, errori e, sì, coraggiose innovazioni. Queste storie non parlano solo di successi straordinari, ma anche di fallimenti edificanti. Perché è nel processo di tentare, fallire, imparare e riprovare che le vere innovazioni prendono forma. Il marketing che osa è il marketing che muove. Muove i mercati, muove le persone, muove le idee. La paura del fallimento è umana, ma è anche l'ombra che nasconde l'opportunità di brillare. Allora, quale sarà la tua prossima mossa coraggiosa? Ricorda, la zona di comfort potrebbe essere un luogo accogliente, ma è fuori da essa che si trova la magia. È tempo di osare, di sperimentare, di vivere il marketing con coraggio. Perché solo così possiamo veramente crescere, innovare e, in ultima analisi, fare la differenza....

Nel personal branding 𝐢𝐥 𝐭𝐮𝐨 '𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́' è più importante del tuo '𝑐𝑜𝑚𝑒' o '𝑐𝑜𝑠𝑎'. Perché le tue persona si connettono con le tue motivazioni e valori, non solo con ciò che offri. Se attraverso la tua comunicazione e nella costruzione di ogni rapporto dai sempre 𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚, non abbatterai mai il muro di diffidenza che possiede le tue persona e si connetteranno con i concorrenti. Al contrario, se la tua comunicazione e nella costruzione di ogni rapporto dai sempre uno sfondo di aiuto e umanità, abbatterai facilmente il loro muro di diffidenza e si trasformeranno in true fan. Di conseguenza 𝐝𝐮𝐫𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐨𝐜𝐜𝐚𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐨𝐧𝐝𝐞𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐠𝐞𝐧𝐮𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, con molta più facilità e lealtà. Pertanto la vendita avverrà naturalmente....

L'autenticità non è un hashtag, 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐚 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐠𝐞𝐧𝐮𝐢𝐧𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐭𝐞 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨/𝐚., in ogni piattaforma e conversazione. È trasparenza, non solo marketing....

Far emergere il nostro personal brand 𝐞̀ 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ richiede pazienza, costanza e perseveranza. Possiamo prenderci l'impegno di fare una dieta per 3 mesi o 6 mesi. Ma in quanti di noi riuscirebbero a mantenerla per un anno intero? O addirittura per 3, 5, 7 anni? È un percorso arduo che richiede 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐫𝐢𝐩𝐞𝐭𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐞 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐚 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞. Ma possibile. Se sei disposto a lavorare così tanto su te stesso/a, e 𝑣𝑢𝑜𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑑𝑒𝑡𝑡𝑎𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑓𝑎𝑟 𝑒𝑚𝑒𝑟𝑔𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑡𝑢𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙 𝑏𝑟𝑎𝑛𝑑, scrivimi per candidarti ad una call gratuita con me....

𝟓 𝐬𝐢𝐧𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐞𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 che ho imparato nel 2023 𝑛𝑜𝑛 𝑣𝑒𝑛𝑑𝑒𝑛𝑑𝑜 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑢𝑖 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙: se smetti di seminare, la prossima stagione non avrai un raccolto. Credere e lavorare 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐧𝐞𝐢 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐨𝐟𝐟𝐥𝐢𝐧𝐞 non è sufficiente; i rapporti online restano ancora determinanti. I social rimangono i migliori portatori di traffico, e dunque di potenziali lead. Ciò che di positivo si dice di te online 𝐚𝐯𝐫𝐚̀ 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫 𝐫𝐢𝐥𝐞𝐯𝐚𝐧𝐳𝐚 di quanto di negativo si possa dire di te offline. Se cambi posizionamento, mantieni comunque un prodotto/servizio vecchio che ti consenta di mantenere un buon fatturato nei mesi di passaggio. ...

Nel vasto e mutevole mondo del marketing, vi è un'ingrediente spesso sottovalutato ma incredibilmente potente: la curiosità. Questa non è semplicemente una tendenza passeggera, ma una vera e propria strategia che può ridefinire il modo in cui interagiamo con i nostri mercati, le nostre audience, e persino con noi stessi come professionisti. La certezza ha il suo posto, ovviamente. Ci fornisce un terreno solido su cui costruire e una direzione chiara. Ma è nella curiosità che troviamo la scintilla dell'innovazione. È lì che scopriamo nuovi percorsi, idee che non abbiamo ancora esplorato e potenzialità che non abbiamo ancora realizzato. Essere aperti a sperimentare e imparare è fondamentale in un ambiente in continuo cambiamento come quello del marketing. La ripetizione, sebbene sicura e confortevole, spesso ci conduce solo fino a un certo punto. Al di là di quella soglia, è la curiosità che ci spinge avanti, che ci invita a porre domande, a sfidare lo status quo, e a cercare risposte in luoghi inaspettati. Quando abbracciamo la curiosità nel nostro lavoro, ci liberiamo dalle catene della ripetizione. Sperimentiamo con nuovi canali, testiamo nuove messaggi, e ci avventuriamo in aree non esplorate del nostro mercato. Questo approccio non solo può portarci a scoperte rivoluzionarie ma ci rende anche più resilienti e adattabili di fronte ai cambiamenti. La curiosità ci invita a considerare che ci potrebbe essere un modo migliore, un'idea non ancora concepita, una soluzione a un problema che non sapevamo di avere. In questo viaggio, l'errore non è un segno di fallimento, ma una tappa fondamentale dell'apprendimento e della crescita. In conclusione, mentre la certezza può fornirci una mappa, è la curiosità che ci dona la bussolaper navigare nel mondo in costante evoluzione del marketing. Quindi, osiamo essere curiosi. Esploriamo, impariamo, e lasciamoci sorprendere da dove questa curiosità può portarci. La prossima grande idea, la prossima grande innovazione nel marketing, potrebbe nascere proprio da questa apertura all'esplorazione e all'apprendimento....