Ti servono più momenti scomodi. Non più comfort. La crescita non arriva quando ti senti “a tuo agio”. Arriva quando ti tremano un po’ le gambe. Quella volta che hai detto di no a un cliente tossico. Quella volta che hai aumentato i prezzi e avevi paura di perdere tutti. Quella volta che hai parlato davanti a un pubblico, anche se ti sentivi impreparato. Ogni livello successivo della tua carriera è nascosto dietro una scelta che ti mette a disagio. Il problema non è che “non è il momento”. Il problema è che cerchi sicurezza, invece che coraggio. Dimmi: qual è la cosa che eviti di fare, solo perché ti spaventa?...

Non è vero che non hai tempo. È che ti hanno fatto credere che il tempo va sempre “riempito”. Per anni ho vissuto con l’idea che se non fossi stato operativo, produttivo, utile...

Non è burnout. È che ti sei dimenticato/a perché fai quello che fai. A volte non è stanchezza fisica. È disconnessione emotiva. Continui a portare avanti le attività, le call, i contenuti, i progetti...

Smettila di dire che sei “flessibile”. In realtà non sai chi sei. Per anni ho pensato che essere flessibili fosse un punto di forza. “Posso adattarmi a qualsiasi richiesta.” “Mi occupo di tutto, a 360°.” “Trovo sempre un compromesso.” Suonava bene. Peccato che fosse una trappola. Perché più cercavo di adattarmi, più perdevo di identità. Più cercavo di accontentare tutti, meno ero riconoscibile. Oggi, quando sento una persona/azienda dire “sono flessibile", lo traduco con: “non ho ancora deciso chi voglio essere”. Non è la flessibilità a farci guadagnare spazio nel mercato. È la chiarezza con cui mostriamo il nostro valore. Se domani qualcuno dovesse parlare di te, saprebbe dire in una frase chi sei e cosa fai?...

Se non stai crescendo, forse non è (solo) colpa tua. Ma delle persone che hai attorno. Sai qual è la differenza tra chi migliora e chi resta fermo? Non è solo la bravura. È l’ambiente in cui si muove. Se ogni volta che racconti un’idea ricevi solo critiche, prima o poi smetterai di averne. Se chi ti circonda trova sempre una scusa per non fare, inizierai a trovarne anche tu. Se le persone con cui lavori non ti ispirano, finirai per abbassare il livello anche senza accorgertene. L’energia che ci circonda diventa l’energia con cui affrontiamo le cose. Forse non hai bisogno di più formazione, più strategie o più motivazione. Forse hai solo bisogno di persone migliori intorno a te. Quante volte hai sentito di dover “trascinare” chi ti sta attorno?...

Sei sicuro che il tuo lavoro ti piaccia ancora? O è solo l’abitudine a tenerlo in piedi? Ci sono momenti in cui vale la pena fermarsi e chiedersi: "Se dovessi iniziare oggi, farei ancora questa scelta?" "Mi entusiasma ancora quello che faccio?" "Sto crescendo o mi sto solo trascinando da un progetto all’altro?" A volte il problema non è il mercato, non sono i clienti, non è la concorrenza. È che stiamo portando avanti un lavoro che non ci rispecchia più. Se il nostro lavoro non ci entusiasma più, smetterà presto di entusiasmare anche gli altri. Forse è il momento di aggiungere qualcosa di nuovo. O forse di cambiare direzione. Hai mai avuto questa sensazione?...

Se vogliamo attirare più opportunità, dobbiamo anche farci trovare pronti prima che arrivino. Molti si lamentano di non avere abbastanza clienti o collaborazioni. Ma se domani arrivasse l’opportunità che sogniamo, saremmo davvero pronti? Essere scelti non è solo questione di bravura, ma di visibilità e di preparazione. Abbiamo già un portfolio solido e credibile da mostrare? I nostri contenuti dimostrano il nostro valore? Il nostro brand ispira fiducia? Noi, ispiriamo fiducia? Non dobbiamo aspettare le opportunità. Dobbiamo costruircele, giorno dopo giorno. Se oggi il cliente perfetto ti trovasse, cosa vedrebbe di te?...

La nostra esperienza non è più il nostro punto di forza, se non sappiamo come comunicarla e raccontarla. Anni di lavoro, progetti importanti, clienti soddisfatti: tutto questo ha valore solo se riusciamo a trasformarlo in una narrazione efficace. Chi non ci conosce non può intuire da solo quanto valiamo. Se non traduciamo la nostra esperienza in contenuti, case study, riflessioni e risultati concreti, rischiamo di sembrare uguale a tanti altri. Il mercato ha smesso di premiare i più bravi. Premia chi sa dimostrare di esserlo nel modo giusto. Come puoi rendere il tuo percorso più chiaro e "memorabile" per chi ti segue?...

Il problema non è il cliente che non capisce il valore del nostro lavoro. Siamo noi che non lo abbiamo comunicato abbastanza bene. Se le persone si aspettano di pagarci poco, se non comprendono il nostro valore, se non ci prendono sul serio, spesso la causa è la nostra comunicazione. Non basta dire che siamo bravi, dobbiamo dimostrarlo. Non basta offrire un buon servizio, dobbiamo rendere evidente perché è la scelta migliore. Se i nostri potenziali clienti trattano il nostri lavoro come una commodity, forse non abbiamo ancora costruito un posizionamento solido. Stai dando abbastanza motivi per farti scegliere?...

Il tuo (personal) brand esiste anche se non lo curi. Ma potrebbe non piacerti. Molti pensano che il (personal) branding sia un’opzione, qualcosa da fare solo se si ha tempo o voglia. Ma la realtà è che le persone si faranno comunque un’idea di noi, anche se non comunichiamo nulla. Se non siamo noi a raccontare chi siamo e cosa facciamo, lo faranno le supposizioni degli altri. E spesso, purtroppo, quelle supposizioni non giocano a nostro favore. Non controllare il proprio brand significa lasciare agli altri il potere di definirci. Ti sta bene così?...