21 Feb La coerenza è sopravvalutata
“Ho il timore del giudizio delle persone a me vicine, se inizio a comunicare di altro”
È stata la riflessione di Lucia, imprenditrice e mia cliente, durante una delle nostre sessioni di coaching.
Lucia ha un’attività locale che porta avanti da oltre vent’anni, e questa esperienza l’aveva portata a comunicare e a vendersi anche come consulente per altre aziende del suo stesso settore. Sino all’avvento della pandemia, portandola alla decisione di abbandonare l’attività consulenziale.
A distanza di circa 4 anni Lucia ha un nuovo interesse, su cui vuole investire e far crescere parallelamente alla sua storica attività locale. Ma ha il timore del giudizio altrui, in particolare delle persone a lei vicine (famiglia, dipendenti, amici e conoscenti).
“Ale cosa penseranno che sino a pochi anni fa mi vendevo come consulente?”
Ciò la sta bloccando nello sviluppo del suo interesse, nella sua crescita e di fatto nella sua comunicazione.
Ecco, come ho già espresso più volte, siamo d’innanzi a uno scenario in cui ci evolveremo professionalmente in modalità e in tempi mai visti prima. A causa dell’impetuoso avanzamento tecnologico e sociale.
Credo quindi che aprire ciclicamente nuovi capitoli nella nostra carriera professionale, non significhi essere degli incoerenti o incoscienti. Bensì, credo fortemente che significhi avere una visione. In cui ci si evolve in funzione di essa.